Il PH è una sigla che indica la concentrazione ioni idrogeno in una sostanza vischiosa, come l’acqua.
Il pH è un parametro che indica le proprietà corrosive o incrostanti di una qualsiasi soluzione, che può essere neutra, acida o basica in base al posizionamento sulla scala numerica di riferimento. Ma qual è il pH ideale dell’acqua da bere?
In questo articolo di Sweet Water, parliamo di questi valori e del perché è importante scegliere l’acqua con un pH adeguato. Continua a leggere.
Qual è il PH ideale dell’acqua da bere
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il pH un “importante parametro di valutazione della qualità dell’acqua” e attesta che quello dell’acqua potabile dovrebbe essere indicativamente tra il 6.5 e 9.5. Il pH ideale dell’acqua da bere deve quindi essere neutro o alcalino.
In Italia, in particolar modo, se parliamo da un punto di vista normativo, ci si deve riferire al Decreto Legislativo 31/2001 che indica per l’appunto per l’acqua potabile i valori di PH ammessi tra 6.5 e 9.5 pH, ma la fascia consigliata si colloca in realtà tra 6.5 e 8.5 pH (DPR 236/88).
Cosa succede se il pH è eccessivamente acido o basico
Fortunatamente un PH alterato dell’acqua sembrerebbe avere degli effetti solo a livello tecnologico ma non corpo umano.
Per prima cosa un’acqua eccessivamente basica (con PH superiore a 9.5) o eccessivamente acida (PH inferiore a 6.5) comporta una corrosione e un’incrostazione degli acquedotti agendo sulle tubature. In caso di grande basicità si verifica un caso di corrosione con conseguente danneggiamento dei tubi e il potenziale rilascio di metalli pesanti nelle acque correnti. Al contrario in caso di un’alta acidità si verifica l’incrostazione con conseguente formarsi di depositi capaci di impedire il passaggio dell’acqua.
Inoltre, senza un corretto valore del PH potrebbero anche innescarsi delle reazioni chimiche indesiderate. Se invece il PH è corretto si formano si delle reazioni chimiche, ma delle reazioni che possono rendere il liquido più puro o igienizzato.
Abbiamo poi già detto che le variazioni del pH non creano particolari danni al sistema digerente dell’uomo. Questo nostro apparato infatti è naturalmente dotato di un sistema definito “a tampone”. Questo sistema il quale stabilizza in autonomia i valori del pH dell’acqua, riportandoli ad uno stato di neutralità. Tra l’altro valori di acidità fra 4 e 5, possono essere facilmente raggiunti tramite impianti domestici per la gassatura dell’acqua da bere. Infatti, l’aggiunta dell’anidride carbonica tende ad abbassare di molto i livelli degli ioni idrogeno nell’acqua, in questo modo la soluzione acquosa risulta più gradevole e facilmente digeribile, ma assolutamente non nociva.
In caso il valore del pH dell’acqua è particolarmente acido, e quindi è meglio evitare di berla. L’acqua, infatti, risulterà sgradevole anche dal punto di vista di sapore, odore, trasparenza ed efficacia nella pulizia.
Esistono sistemi in grado di rendere perfettamente potabile l’acqua del rubinetto, rendendola meno calcarea o alcalina.
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